Le imprese artigiane sarde hanno “fame” di incentivi e la Legge 949 del 1952, principale strumento finanziario delle piccole aziende isolane, è stata la risposta a questa necessità. Da qualche giorno, però, sono andati esauriti i 15 milioni di euro che, circa 10 mesi fa, la Giunta Regionale, aveva stanziato per coprire il fabbisogno di questa norma disegnata appositamente per il comparto artigiano della Sardegna.

Ed è per questo che la Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Amelia Lai, in vista dell’Assestamento di Bilancio, ha voluto scrivere agli Assessori regionali, Giuseppe Fasolino al Bilancio e Gianni Chessa all’Artigianato, chiedendo un incontro per condividere lo stato dell’arte di questo importante strumento e ricordando come “l’imminente appuntamento di Bilancio in Consiglio Regionale rappresenta una opportunità imperdibile per dare continuità e certezza degli investimenti al comparto artigiano. Per questo riteniamo importante consolidare l’impegno per una adeguata copertura finanziaria”. Tale necessità, quantificata in una richiesta di 25milioni di euro, è stata più volte espressa e presentata dall’Associazione Artigiana nel documento consegnato agli Assessori e alle Forze Politiche regionali nei mesi passati.

Grazie alla sua snellezza burocratica, al fondo perduto fino al 40% e all’abbattimento dei costi di interesse, la Legge 949 è diventato sinonimo di crescita delle imprese artigiane isolane. In meno di un anno, sono state soddisfatte le necessità di finanziamento di 916 aziende artigiane, che hanno ricevuto una media di 16.300 euro. Questo circuito virtuoso ha messo in moto un meccanismo di moltiplicazione attraverso il quale ogni 1 euro messo a disposizione dalla Legge, ha generato 2,5 euro. Investimenti che sono andati a spalmarsi sui territori e sulle altre categorie produttive e di servizi.

Sono questi i numeri che emergono dall’analisi sulla 949 condotta dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, su dati Artigiancassa.

La Legge, come detto, era stata congruamente dotata dalla Giunta Regionale, su proposta degli Assessori Regionali Gianni Chessa per Artigianato e Giuseppe Fasolino per la Programmazione, con le osservazioni di Confartigianato Imprese Sardegna, per “ridare fiato” e offrire opportunità di crescita alle circa 34mila imprese artigiane sarde.

Questa finanzia la costruzione o la ristrutturazione di fabbricati esistenti e l’acquisto di macchinari nuovi e di seconda mano, veicoli commerciali, terreni destinati all’ampliamento e la costruzione dei fabbricati produttivi, macchinari, attrezzature e autoveicoli nuovi e imbarcazioni, software, brevetti e licenze che sostengono le attività per i nuovi cicli di produzione, progettazione e promozione dell’immagine. Inoltre, le imprese artigiane possono accedere anche al contributo per la riduzione dei costi di garanzia per operazioni di leasing svolte presso i Confidi di Confartigianato Sardegna.

Noi da subito abbiamo creduto nel successo di questo strumento e i numeri attuali ci hanno dato ragione, vista la partecipazione di numerosissime imprese artigiane, che quotidianamente continuano ad avanzare istanze di finanziamento – sottolinea la Presidente a dimostrazione della bontà, della snellezza operativa e dell’apprezzamento dello strumento di sostegno, pur in un contesto socio economico molto complicato”.

 “Non chiediamo sussidi tantomeno assistenzialismo – conclude Maria Amelia Lai – ma incentivi concreti affinché le micro, piccole e medie realtà sarde possano rafforzarsi, investire in tecnologia e formazione, creare nuova economia e assumere: le imprese non devono essere lasciate sole in questo momento”.