La crisi Covid 19 ha messo in ginocchio le circa 200 le imprese sarde, regolarmente iscritti alle Camere di Commercio, dell’artigianato artistico, tipico e tradizionale della Sardegna che producono tappeti, coltelli, ceramica, gioielli, monili in corallo, che intrecciano fibre naturali e che lavorano legno, pietra, pelle e vetro.

Un settore, quello dell’artistico, fortemente legato al turismo, il cui valore aggiunto sfiorava i 100milioni di euro, per un giro d’affari export di oltre 30milioni.

Secondo recenti sondaggi effettuati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, che ha analizzato l’attuale situazione di queste realtà sui territori, il settore ha subìto un vero e proprio tracollo, con le vendite calate di circa il 70%, con punte che arrivano anche a sfiorare il 95%.

 “Il comparto dell’artigianato artistico sta vivendo una profonda crisi, che ne minaccia la sopravvivenza – commentano Antonio Matzutzi e Daniele Serra, Presidente e Segretario di Confartigianato Imprese Sardegna alla mancanza di ricambio generazionale e alla competizione globale si sono aggiunte, dalla seconda metà di gennaio, nuove problematiche legate al blocco progressivo del turismo e dell’economia. Se non vi saranno interventi specifici di sostegno, la ripartenza, e la sopravvivenza di tante imprese, potrebbe essere messa in seria discussione”. Pur rappresentando una parte di tutto il comparto produttivo sardo – continuano Matzutzi e Serra le produzioni artistiche, tipiche e tradizionali descrivono l’immagine vera e propria della cultura e delle radici della nostra Isola, e quindi la sensazione che gli altri hanno della nostra terra”.

Per Confartigianato, in Sardegna come nel resto dell’Italia, troppe di queste realtà scompaiono nel silenzio anche perché non reggono il ritmo delle produzioni industriali e perché, pur economicamente valide, la loro diffusione commerciale è limitata.

L’artigianato artistico – sottolineano Segretario e Presidentecostituisce un grande patrimonio culturale ed economico e rappresenta nel mondo l’emblema del gusto, della creatività, dell’unicità del prodotto made in Italy e made in Sardegna”. “Il “fatto ad arte”, per la sua capacità di essere pezzo unico e su misura – continuano – è per la nostra regione e la nostra nazione un’enorme risorsa creativa e reattiva contro l’omologazione del gusto indotta dalla globalizzazione e rappresenta la difesa della memoria, dell’identità e della diversità”.  “Ma l’artigianato d’arte – mettono in guardia Matzutzi e Serra è anche tra i settori a maggiore rischio d’estinzione, a causa degli alti costi d’impresa, delle difficoltà burocratiche e degli oneri nella trasmissione dell’attività e nella formazione dei giovani, dei problemi nella commercializzazione e del fenomeno della contraffazione”.

Confartigianato Sardegna, per questo, da tempo si batte in difesa del ruolo e dell’identità dei maestri artigiani, valorizzando le loro botteghe, luoghi privilegiati di formazione, di trasmissione di valori e di educazione al bello, ove nascono opere al confine con l’arte. In questo senso le recenti battaglie dell’Associazione di Categoria per tutelare l’artigianato artistico e promuovere l’occupazione dei giovani attraverso una serie di azioni finalizzate a rilanciare l’apprendistato, agevolare la creazione d’impresa, favorire l’innovazione e la ricerca nelle tecnologie, negli stili e nei materiali, coordinare le iniziative di promozione d’immagine e di valorizzazione sul mercato ed avviare un nuovo rapporto tra artigianato artistico, design e arte.

L’Associazione Artigiana negli ultimi tempi ha anche proposto alla Regione interventi per il ripristino dello storico marchio ISOLA, per il riconoscimento della figura del “maestro artigiano” e per l’aggiornamento dell’elenco delle imprese inserite in www.sardegnaartigianato.com, sito conosciuto come la “Vetrina dell’Artigianato Artistico della Sardegna”, ideato e realizzato nel 2014 dall’Assessorato Regionale all’Artigianato della Sardegna, nel quale sono presenti numerose produzioni artigianali artistiche d’eccellenza come le ceramiche, i gioielli, l’intreccio, il lapideo, il legno, i metalli lavorati, il pellame, i tessuti e il vetro,

Inoltre Confartigianato Sardegna, in alternativa alla cancellazione di alcune importanti fiere dell’artigianato, come “L’Artigiano in Fiera” di Milano, ha proposto di finanziare la partecipazione delle imprese alle piattaforme fieristiche virtuali, ma anche di sostenere gli affitti e gli allestimenti per esposizione in temporary shop, la formazione specifica per la presentazione “in remoto” dei prodotti o dei servizi, l’acquisizione e l’utilizzo di strumenti e servizi di promozione virtuale, l’adeguamento della connessione ultraveloce aziendale per il superamento del digital divide, l’acquisto di attrezzature digitali per la realizzazione di materiale foto/video promozionale e l’attivazione di campagne promozionali sui social/canali tematici dedicati.

Confartigianato Sardegna, ricorda anche come per contrastare l’emergenza e sostenere le realtà dell’artistico, ingenti risorse siano disponibili i vari bandi nazionali “Ristori”, e in Sardegna, a breve, gli aiuti legati a “Resisto”.  In ogni caso, per Matzutzi e Serra, per sostenere le imprese che potrebbero rimanere fuori dal perimetro dei vari bandi nazionali e regionali, occorrono azioni forti, che vadano nella direzione di un intero rilancio del settore. “E’ importante non lasciare indietro nessuno, soprattutto le realtà più piccole e deboli – concludono il Presidente e il Segretariomagari anche mettendo a disposizione  sostegni straordinari, e che possano anche andare superare gli schemi dei codici Ateco e dei bilanci”.