CAGLIARI OPEN DATA DAY – Anche le imprese artigiane possono fare business sfruttando i “dati aperti”. Mameli (Confartigianato): “Un patrimonio a portata di mano per qualsiasi azienda e startup per generare reddito”. La presentazione della “VI edizione dell’Open Data Day 2018 di Cagliari”.

Cresce anche in Sardegna il numero delle piccole imprese che fanno business utilizzando gli “open data”, i dati aperti rilasciati liberamente e gratuitamente dalla Pubblica Amministrazione che possono essere utilizzati, migliorati, condivisi per  valorizzare e incrementare le attività produttive e migliorare le condizioni delle comunità.

Aziende che si occupano di trasporti, di turismo, di marketing, di comunicazione, di cultura, di clima ma anche di ecologia, salvaguardia ambientale, di energia e di sicurezza che scoprono nuovi mercati, anche domestici, prima inesplorati.

Tante imprese, grazie a queste “aperture”, in modo sempre più frequente e con investimenti minimi, riescono a nascere, creare reddito e opportunità di lavoro, ridurre i gap tecnologici sviluppando servizi che riversano poi al pubblico o ad altre realtà imprenditoriali”.

Così Stefano Mameli, Segretario di Confartigianato Imprese Sardegna, a commento della conferenza stampa di presentazione della “VI edizione di Cagliari dell’Open Data Day 2018”, manifestazione in programma il prossimo sabato, 3 marzo, a Cagliari, dal titolo “Direzioni”, presentata oggi presso il Comune di Cagliari da uno degli organizzatori Giovanni Battista Gallus e organizzata dal Circolo dei Giuristi telematici con il supporto di Associazioni e Cittadini.

“Esempi concreti – continua Mameli – li abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni mentre usufruiamo dei mezzi pubblici, ci informiamo sulla viabilità, esaminiamo le informazioni meteo, o più semplicemente consultiamo le applicazioni nello smartphone, i siti web o i progetti che più ci interessano. Insomma, tutta questa attività è la quotidiana concretizzazione di come una ingente quantità di dati possa diventare  accessibile anche al mondo delle imprese e alle famiglie”.

Confartigianato Imprese Sardegna, plaudendo all’iniziativa del Cagliari Open Day Data, sottolinea come gli open data siano “un vero e proprio patrimonio a portata di mano per qualsiasi azienda e startup”.

L’utilizzo di questi dati – riprende Mameligenera infatti un’opportunità di business e, se integrati con quelli privati, permettono di ottenere risposte strategiche a più tematiche come, per esempio, l’ottimizzazione del consumo energetico, l’identificazione delle frodi, l’ottimizzazione della ricettività turistica, o l’implementazione di sistemi di mobilità”. “Un esempio concreto – sottolinea il Segretarioè quello di una impresa artigiana che si occupa da qualche anno di car sharing, la PlayCar di Cagliari, che utilizzando gli open data produce anche software gestionali per i parchi auto di tutto il Mondo”.

La crescita di questo settore oggi vale circa 1 miliardo di euro nella sola Europa – continua il Segretario di Confartigianato Imprese Sardegnae conferma come la capacità di sfruttare questo segmento non sia più un’opzione per le imprese, ma una necessità per rispondere ai repentini cambiamenti del mercato”. “Governare i Big Data – va avanti Mameliè ormai una priorità non solo per ottimizzare i processi, ma anche per sviluppare nuovi prodotti e servizi, per cogliere le opportunità derivanti dalla monetizzazione dei dati. In questo senso, dotarsi di nuove competenze di data science e di strutture organizzative innovative rappresenta una sfida non più prorogabile”.

Secondo recenti analisi, dal 2016 a oggi il 32% delle imprese italiane ha dichiarato di acquistare dati da integrare con quelli raccolti per generare nuovi ricavi attraverso la vendita o lo scambio. In Italia le aziende acquistano soprattutto dati sull’andamento del mercato di riferimento del proprio business o sul comportamento dei consumatori.

Secondo Confartigianato Sardegna, il settore cresce anche se non mancano le difficoltà. “Il vero problema resta la qualità dei dati, ce lo hanno confermato molte aziende, per questo occorre mettere in piedi un sistema di verifica della loro validità, lavorare sulla tempestività e sull’aggiornamento, così da garantire la massima affidabilità. I dataset di alto valore commerciale non sono aperti. Per questo è necessario sincronizzare domanda e offerta: le pubbliche amministrazioni hanno bisogno di supporto altrimenti non sanno quali dati aprire visto che non conoscono i bisogni delle aziende o non riescono ad evaderli in maniera sistematica”. “Per cavalcare quest’onda d’innovazione – conclude Mameli c’è bisogno di nuove competenze e modelli organizzativi, approcci tecnologici differenti e prospettive progettuali di lungo periodo”.

Confartigianato Sardegna, infine, ancora una volta, auspica “dati aperti” relativi anche all’attività legislativa di Giunta e Consiglio Regionale. Da quasi 5 anni, infatti, l’Associazione Artigiana, attraverso il “Rating Sardegna” valuta l’operato di Assessorati e Aula rielaborando le informazioni disponibili sui siti ufficiali della Regione. Un impegno assai dispendioso dal punto di vista delle energie e delle economie in quanto il materiale pubblicato, non essendo appunto “open”, necessità di importanti tempi di lavorazione per ottenere risultati omogenei e totalmente veritieri.