EXPORT MERCATI ARABI – Le realtà artigiane sarde incontrano i buyer arabi a Cagliari. I prodotti dell’agroalimentare e della cosmesi protagonisti della V Borsa Internazionale delle Imprese Italo Arabe. Matzutzi (Presidente Confartigianato): “Borsa Italo Araba fondamentale per lo sviluppo delle aziende regionali verso un mercato ricco di opportunità”.

Le imprese artigiane sarde dell’agroalimentare e della cosmesi incontreranno i buyer di Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Oman, Kuwait, Egitto e Qatar durante la “V Borsa Internazionale delle imprese Italo Arabe”, in programma oggi e domani a Cagliari.

Confartigianato Imprese Sardegna sarà presente con 7 imprese le cui lavorazioni rispettano i precetti della legge islamica, produttrici di formaggi, di riso e pasta, e di cosmetici derivati da prodotti naturali. Per questo, il Caseificio Formaggi Sardi Mario Piras di Ozieri (SS), la Fattoria Su Grabiolu di Siamanna (OR), l’Azienda Falchi di Oristano, il Pastificio Porta1918 di Gonnosfanadiga (VS), il Caseificio Silvio Boi di Cardedu (OG), insieme ai produttori di cosmetici Herbsardinia e Fitomediterranea, entrambi di Cagliari, saranno impegnati, durante le 10 ore di contrattazione, in circa 50 incontri “business to business”.

Nell’ambito dei vari workshop proposti dall’iniziativa, il Segretario Regionale Stefano Mameli, interverrà nel seminario “Internazionalizzazione e incentivi per le imprese” sabato 16, alle ore 9.15.

Per Confartigianato Sardegna, continuare a portare nel mondo l’eccellenza sarda, insieme agli ideatori della Borsa Italo Araba, è uno degli obiettivi principali dei prossimi anni; l’Associazione proseguirà ad aiutare le proprie imprese nei processi di internazionalizzazione, affiancandole in tutte le varie fasi e offrendo loro concrete opportunità di crescita.

Le imprese hanno ormai capito che il “mercato domestico” non è più sufficiente e che quello globale offre molteplici opportunità da cogliere – afferma Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna per questo le aziende artigiane stanno partecipando, in maniera sempre più crescente alla Borsa Italo Araba, importante evento organizzato per far cogliere le opportunità al sistema produttivo isolano”. “Il mercato degli Stati Arabi è una realtà fondamentale per lo sviluppo delle imprese sarde e per la Sardegna intera – conclude Matzutzil’export che cresce in questi Paesi significa che le nostre aziende stanno riuscendo a unire tradizione e maestria a ricerca e perfezione, per soddisfare le esigenze di clienti che pretendono innovazione e prodotti qualitativamente perfetti”.

Alcuni dati tratti dal dossier 2016 sull’export delle imprese manifatturiere (di tutte le tipologie tranne quelle petrolifere) della Sardegna verso i Paesi Arabi, elaborato dell’Osservatorio per le MPMI di Confartigianato Imprese Sardegna.

E’ di oltre 96milioni di euro il bilancio 2016 dell’export delle imprese manifatturiere (di tutte le tipologie tranne quelle petrolifere) della Sardegna verso i Paesi Arabi. Di questi, oltre 50milioni di euro sono rappresentati dalle esportazioni delle imprese artigiane e dalle Micro e Piccole imprese. La vendita verso la sponda sud del Mediterraneo di alimentari, articoli in pelle e tessili, abbigliamento, prodotti in metallo e altre produzioni manifatturiere, nell’anno appena concluso ha registrato una crescita del +2,7% rispetto all’anno precedente.

Sono questi i dati 2016 sull’export della Sardegna verso Arabia Saudita, Libia, Libano, Algeria, Egitto, Marocco, Tunisia, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Oman, Bahrein, Iraq, Giordania, Siria e altri paesi appartenenti alla Lega degli Stati Arabi, elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato, su dati ISTAT.

47,9 milioni di euro di prodotti sardi del manifatturiero sono volati in Arabia Saudita (+45,2% rispetto al 2015), 15,2 verso gli Emirati (-33,1%), 14,9 verso il Bahrein (+ 161,1%), 4,8 verso la Tunisia (+28%), 4,5 verso il Marocco (+90,3%), 2,9 verso l’Egitto (-56,3%) e 2milioni verso la Libia (+187,6%).

L’Agroalimetare

Il valore dell’export di prodotti alimentari e bevande Made in Sardegna verso questi Paesi è di 4 milioni di euro, 2,3milioni di euro in più rispetto all’anno precedente. L’export di alimentari pesa per il 4,1% sull’export di manufatti al netto dei prodotti energetici. Le esportazioni di beni alimentari e di bevande prodotti sull’isola verso questi paesi rappresentano il 2,2% delle esportazioni totali di prodotti alimentari e bevande sarde ed il 3,0% di quelle dirette verso i paesi extra Ue a 28. Tra i beni alimentari e le bevande realizzati sull’isola quelli maggiormente richiesti dai Paesi della Lega degli Stati Arabi sono i prodotti lattiero-caseari (53,8% totale export alimentari e bevande) e granaglie, amidi e prodotti amidacei (27,5%).

Export Imprese Artigiane e PMI

Molto bene l’export dei settori a maggior concentrazione di Imprese Artigiane e di Piccole e Medie aziende (come per esempio l’alimentare, l’arredo o la moda); da questi, sempre nel 2016, la Sardegna ha esportato 50,8 milioni di euro, crescendo del 67,2% rispetto ai 30,4 milioni di euro del 2015.

Preferiscono i prodotti delle piccole aziende gli acquirenti dell’Arabia Saudita (41,3 milioni), della Tunisia (3,2 milioni), Emirati (1,7 milioni), Libia (1,7 milioni) e il Marocco (1,4 milioni di euro).

Dei 50,8milioni esportati dalle PMI, 44,5 sono partiti da Cagliari, 2,8 da Oristano, 1,8 da Carbonia-Iglesias, 1,4 da Sassari e 300mila euro da Olbia-Tempio. Nessuna esportazione dalle altre province.