Anche le imprese artigiane della moda della Sardegna potranno usufruire dei 5 milioni a fondo perduto che il Ministero dello Sviluppo ha messo a disposizione del settore.

L’incentivo si rivolge a tessile, moda e accessori ad ampio spettro e mira a favorire progetti d’investimento da realizzare dalle imprese del settore negli stabilimenti presenti sul territorio nazionale. Il sostegno, che può essere richiesto già da ieri attraverso la piattaforma messa a disposizione dal MISE (https://www.invitalia.it/cosa-facciamo/creiamo-nuove-aziende/tessile-moda-e-accessori), agevola i progetti che favoriscono l’innovazione dei processi produttivi attraverso l’acquisto e l’installazione di nuovi macchinari, programmi informatici e licenze software, nonché la creazione e l’utilizzo di tessuti innovativi derivanti anche da fonti rinnovabili e dal riciclo di materiali usati. Il contributo supporterà anche gli investimenti delle imprese nel design e nella tutela dei brevetti, ma anche nella formazione dei lavoratori.

Il fondo perduto verrà concesso alle imprese beneficiarie nella misura del 50% delle spese sostenute e ammissibili, che dovranno essere complessivamente non inferiori 50 mila euro e non superiori a 200 mila euro.

Il settore della Moda in Sardegna a metà dello scorso anno, registrava 336 attività con ben 273 realtà artigiane; queste ultime offrivano lavoro a 547 addetti. Infatti, quello che produce capi di abbigliamento, accessori, gioielli e scarpe è ancora un comparto vivo, che prova a reagire cercando nuove, e alternative, fette di mercato.

Sono questi i numeri del fashion sardo che, poco tempo fa, sono stati analizzati nel rapporto elaborato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna sui dati Istat 2020, dal titolo “Imprese e artigianato della Moda in Sardegna”.

Nella distribuzione territoriale, 104 realtà, di cui 84 artigiane, operano nel nord della Sardegna, nei territorio di Sassari-Gallura. Nella provincia di Cagliari sono 96 le attività, 76 le artigiane; segue Nuoro con 61, di cui 49 artigiane, il Sud Sardegna con 40, di cui 32 artigiane. Chiude Oristano con 35 realtà di cui 32 artigiane.

Come dimostrano la realtà della Sardegna, il sistema moda territoriale è rappresentato da una vasta rete di piccoli artigiani, che dal disegno al taglio realizzano capi unici. Da sempre la ricetta vincente è stata quella di presentarsi sul mercato con creatività e qualità soprattutto per contrastare la concorrenza da parte di aziende che utilizzano il brand “artigianale”, quando di fatto si tratta di prodotti importati o realizzati in serie.

Per la Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Amelia Laiil percorso per il rilancio del settore è quello giusto ovvero bisogna perseguire il rafforzamento della formazione e istruzione professionale, il consolidamento e lo snellimento delle procedure del credito d’imposta per le collezioni, la rivalutazione del mercato domestico con maggiore attenzione alla distribuzione al dettaglio”. “In ogni caso, è necessaria un’opera di sviluppo continuo – prosegue la Presidente Lai per far crescere le imprese, proporre nuove linee e prodotti innovativi per presentarsi alle manifestazioni e ai buyer esteri. Naturalmente, è fondamentale il ruolo delle Istituzioni pubbliche che svolgono attività volte all’internazionalizzazione delle aziende italiane”. “La nostra Associazione tempo lavora per incentivare le esportazioni delle piccole e medie imprese – conclude la Presidente – creando occasioni di incontro dentro e fuori Italia per far incontrare le imprese con i buyer negli incoming export in Sardegna ma anche nelle missioni all’estero. Riteniamo, quindi, che anche per la moda siano necessari interventi affinché il settore possa proseguire un percorso virtuoso che porti l’eccellenza sarda a essere conosciuta e venduta in tutto il mondo”.

Nel frattempo, i settori del settore del tessile e della moda, della produzione calzaturiera e della pelletteria, sono ancora in attesa della pubblicazione dell’altro intervento del Ministero dello sviluppo per poter usufruire del credito d’imposta al 30%. Studiato per contenere gli effetti negativi delle rimanenze dei prodotti in magazzino, aumentate a causa dell’emergenza Covid, l’incentivo metterà a disposizione, attraverso il Decreto Sostegni Bis, 95 milioni per il 2021 e 150 milioni per il 2022. Confartigianato Sardegna rimane in attesa del provvedimento dell’Agenzia delle entrate che definirà i termini e le modalità per usufruire dell’agevolazione.

Soggetti beneficiari del Fondo Perduto.

Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese di piccola dimensione (non quotate), che non hanno rilevato l’attività di un’altra impresa.

Alla data di presentazione della domanda le predette imprese devono:

a) risultare iscritte e “attive” nel Registro delle imprese della Camera di commercio da non più di 5 anni;

b) svolgere in Italia una o più delle attività economiche;

c) essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti;

d) essere in regola con le disposizioni vigenti in materia obblighi contributivi;

e) non essere in situazione di difficoltà alla data del 31 dicembre 2019.

Le imprese devono svolgere almeno una delle attività riportate nell’elenco dei codici ATECO.

Procedura di accesso

L’incentivo è “a sportello”: le domande (da presentare su piattaforma informatica tramite lo SPID persona fisica ) saranno esaminate in base all’ordine di arrivo, sulla base di una procedura valutativa e saranno ammesse alle agevolazioni esclusivamente nei limiti delle disponibilità finanziarie.

Lo sportello sarà aperto il 22/09/2021 dalle ore 12,00 fino alle ore 18,00 e nei successivi giorni – previa verifica della disponibilità dei fondi -sarà aperto dalle ore
9,00 alle ore 18,00. L’esaurimento delle risorse disponibili comporterà la chiusura dello sportello.

Erogazione delle agevolazioni

Le agevolazioni prevedono un contributo a fondo perduto fino al 50% delle spese sostenute e ammissibili.

Le agevolazioni sono erogate in non più di due quote, a seguito della presentazione di apposite richieste da parte delle imprese beneficiarie, in relazione a spese effettivamente sostenute per la realizzazione del progetto. L’erogazione del saldo può essere richiesta dall’impresa beneficiaria entro 90 (novanta) giorni dalla data di ultimazione del progetto allegando anche una relazione tecnica finale concernente  l’ultimazione del progetto.

Entro 60 (sessanta) giorni dalla ricezione delle richieste, verificata la completezza e la regolarità della documentazione, l’agenzia procede all’erogazione delle agevolazioni.