Cresce il “furto” dei marchi e delle idee aziendali. A Olbia un incontro per tutelare le imprese e proteggerle dai rischi in Italia e all’estero.

Meloni (Presidente Confartigianato Gallura): “Difendete i vostri prodotti: non fateveli copiare”.

 Prodotti, idee, marchi, software, packaging, macchinari, procedure produttive e brevetti. In Gallura, come nel resto d’Italia, ormai si copia di tutto e le imprese, soprattutto quelle della manifattura, della moda e dell’agroalimentare, sono sempre più in difficoltà nel tutelare ciò che realizzano e commercializzano. Il rischio di essere “scippati”, cosa che quotidianamente avviene con facilità e velocità, per le aziende si trasforma in incubo quando si accorgono di non poter più commercializzare i propri beni sui mercati nazionali ed esteri perché un concorrente sleale ha registrato o brevettato un brand o una produzione uguale.

Di questi argomenti si parlerà a Olbia, il prossimo mercoledì 18 ottobre, nell’incontro per le imprese del territorio organizzato da Confartigianato Gallura, dalle ore 17.00, presso la Sala Convegni dell’Organizzazione Artigiana, in via Sangallo 67. Per informazioni si può chiamare il 3357726280.

Il seminario, dal titolo “Il brand aziendale. Come tutelarlo in Italia e all’estero”, verrà introdotto da Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Gallura e coordinato da Federico Fadda, Segretario della stessa Associazione. Successivamente l’intervento di Stefano Mameli, Segretario Regionale di Confartigianato Sardegna, dal titolo “Le azioni di Confartigianato per la tutela e lo sviluppo delle piccole imprese sui mercati nazionali ed esteri. La convenzione con la Praxi IP” e di Gabriella Reniero, di Praxi IP, con “ Il marchio aziendale: come scegliere un marchio forte. Deposito e tutela in Italia e all’estero”. Al termine le testimonianze di alcune imprese che illustreranno i loro casi aziendali.

Ai partecipanti verranno fornite indicazioni chiare sull’individuazione degli elementi forti di un marchio ma anche idee chiare delle azioni possibili da intraprendere per valorizzare e proteggere i propri prodotti sui mercati nazionali e internazionali, oltre che dei vantaggi fiscali che ne derivano.

Capita sempre più spesso di sentire, se non di aver subìto direttamente, la copiatura di un proprio marchio – afferma Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Gallura e di aver trovato su uno stesso scaffale, come sanno bene molte aziende, un prodotto con marchio simile, ma più scadente, magari di qualche concorrente italiano o azienda straniera”. “Questa è una classica situazione nella quale è fondamentale intervenire a difesa del proprio brand – sottolinea Meloni ma non è impresa sempre facile se non si è titolari di un marchio forte o non ci si è preoccupati di registrarlo adeguatamente”. “È prioritario, pertanto, prevenire questi rischi e conoscere tutti gli strumenti di tutela che sono a disposizione”.

Eclatanti sono i casi di molte aziende italiane che, attratte dalle opportunità di conquista di mercati esteri, soprattutto extraeuropei, si sono trovate bloccate nella commercializzazione o nella registrazione del proprio marchio in quanto registrato (identico o quasi) da un produttore concorrente locale per prodotti certamente non italiani.

Alle aziende europee, secondo alcune recenti indagini, negli ultimi 5 anni il “furto” di marchi e brevetti è costato oltre 300 miliardi di euro e circa 2,1 milioni di nuovi posti di lavoro. Responsabili di queste azioni, nel 70% dei casi, sarebbero i Paesi asiatici.

Recentemente la Commissione Europea ha elaborato un Indice di Competitività Regionale per misurare le diverse dimensioni della competitività a livello regionale nell’Unione Europea. La dimensione regionale, infatti, è ritenuta importante perché la maggior parte dei fattori di competitività sono influenzati o addirittura determinati dalle autorità regionali e locali. Questo Indice stabilisce il livello di competitività di ogni regione permettendo a ciascuna di poterlo confrontare con quello delle altre regioni europee.

Tra le 12 variabili che costituiscono l’Analisi, l’attività brevettuale nelle imprese della Sardegna, paragonata alle altre 263 regioni europee, si posiziona al 215° posto.

In particolare per brevetti richiesti per milioni di abitanti nei campi ad alta intensità innovativa, quali l’high tech e l’ICT, la Sardegna nella classifica europea si posiziona rispettivamente al 213° posto e al 189° posto. Ristringendo il campo di confronto alle sole 14 regioni europee che presentano valori del PIL pro-capite in linea con quello della regione sarda osserviamo che la Sardegna occupa la 10^ posizione per numero di brevetti richiesti per milioni di abitanti, la 10^ posizione per domanda di brevetti high tech e la 9^ posizione per domanda di brevetti ICT .