Il “genio” italiano è sempre più copiato: cresce il “furto” dei marchi e delle idee aziendali. A Cagliari un incontro proteggere le imprese sarde da rischi e slealtà. Mereu (VicePresidente Confartigianato Sud Sardegna): “Ogni anno migliaia di brand vengono copiati: proteggete ciò che avete creato”.

Il “genio” italiano, e sardo, è sempre più copiato e ogni anno migliaia di prodotti, idee, marchi, software, packaging, macchinari, procedure produttive e brevetti vengono “scippati” e utilizzati da imprese concorrenti di tutto il Mondo. Di conseguenza, per tantissime aziende, soprattutto della manifattura, della moda e dell’agroalimentare, aumenta la difficoltà di tutelare ciò che realizzano e commercializzano. Difficoltà che si trasforma in dramma quando ci si accorge di non poter più piazzare i propri beni sui mercati nazionali ed esteri perché avversari sleali hanno registrato o brevettato un brand o una produzione identica. Secondo alcune recenti indagini, alle aziende europee, negli ultimi 5 anni, il “furto” di marchi e brevetti è costato oltre 300 miliardi di euro e circa 2,1 milioni di nuovi posti di lavoro. Responsabili di queste azioni, nel 70% dei casi, sarebbero i Paesi asiatici.

Di questi rischi si parlerà con le imprese a Cagliari, venerdì 20 ottobre, nell’incontro organizzato da Confartigianato Sud Sardegna, dalle ore 17.00, presso la Sala Convegni dell’Organizzazione Artigiana, in via Riva Villasanta 241 (Pirri). Per informazioni si può chiamare il 3299544864.

Il seminario, dal titolo “Il brand aziendale. Come tutelarlo in Italia e all’estero”, verrà introdotto da Fabio Mereu, VicePresidente di Confartigianato Sud Sardegna e coordinato da Pietro Paolo Spada, Segretario della stessa Associazione. Successivamente l’intervento di Stefano Mameli, Segretario Regionale di Confartigianato Sardegna, dal titolo “Le azioni di Confartigianato per la tutela e lo sviluppo delle piccole imprese sui mercati nazionali ed esteri. La convenzione con la Praxi IP” e di Gabriella Reniero, di Praxi IP, con “ Il marchio aziendale: come scegliere un marchio forte. Deposito e tutela in Italia e all’estero”. Al termine le testimonianze di alcune imprese che illustreranno i loro casi aziendali.

Ai partecipanti verranno fornite anche soluzioni chiare per l’individuazione degli elementi forti di un marchio ma anche idee chiare delle azioni possibili da intraprendere per valorizzare e proteggere i propri prodotti sui mercati nazionali e internazionali, oltre che dei vantaggi fiscali che ne derivano.

I marchi, i brevetti, il design e il know-how rientrano tra i “diritti di proprietà industriale” e rappresentano i principali strumenti di tutela del patrimonio immateriale dell’impresa – afferma Fabio Mereu, VicePresidente di Confartigianato Sud Sardegna ciò permette alle aziende di “ritagliarsi” un proprio ambito di operatività nel mercato, evitando che i terzi concorrenti possano immettersi nella rete dei loro rapporti commerciali”. “Quindi, se l’imprenditore non ha provveduto a tutelarsi precedentemente – sottolinea Mereuo subisce la copiatura di un proprio marchio o, addirittura, trova su uno stesso scaffale un prodotto con marchio simile, ma più scadente, magari di qualche concorrente italiano o azienda straniera”.

Eclatanti sono i casi di molte aziende italiane che, attratte dalle opportunità di conquista di mercati esteri, soprattutto extraeuropei, si sono trovate bloccate nella commercializzazione o nella registrazione del proprio marchio in quanto registrato (identico o quasi) da un produttore concorrente locale per prodotti certamente non italiani.

È prioritario – sottolinea il VicePresidenteprevenire questi rischi e conoscere tutti gli strumenti di tutela che sono a disposizione”. “Ogni anno vengono depositate nel mondo decine di migliaia di nuovi marchi – prosegue – molti dei quali “copiati” finiscono per affermarsi adeguatamente sul mercato”. “L’incontro – conclude Mereuha quindi lo scopo di offrire alle imprese informazioni e strumenti con la speranza che possano essere di incentivo per la tutela della propria capacità innovativa, indispensabile in un mercato sempre più globalizzato”.

I DATI DELLA SARDEGNA SULL’ATTIVITA’ BREVETTUALE DELLE AZIENDE

Recentemente la Commissione Europea ha elaborato un Indice di Competitività Regionale per misurare le diverse dimensioni della competitività a livello regionale nell’Unione Europea. La dimensione regionale, infatti, è ritenuta importante perché la maggior parte dei fattori di competitività sono influenzati o addirittura determinati dalle autorità regionali e locali. Questo Indice stabilisce il livello di competitività di ogni regione permettendo a ciascuna di poterlo confrontare con quello delle altre regioni europee.

Tra le 12 variabili che costituiscono l’Analisi, l’attività brevettuale nelle imprese della Sardegna, paragonata alle altre 263 regioni europee, si posiziona al 215° posto.

In particolare per brevetti richiesti per milioni di abitanti nei campi ad alta intensità innovativa, quali l’high tech e l’ICT, la Sardegna nella classifica europea si posiziona rispettivamente al 213° posto e al 189° posto. Ristringendo il campo di confronto alle sole 14 regioni europee che presentano valori del PIL pro-capite in linea con quello della regione sarda osserviamo che la Sardegna occupa la 10^ posizione per numero di brevetti richiesti per milioni di abitanti, la 10^ posizione per domanda di brevetti high tech e la 9^ posizione per domanda di brevetti ICT .